Il racconto degli imprenditori CNA di Bari che

amministrano aziende sane e apprezzate all’estero

 

Export, innovazione, qualità e gioco di squadra sono le parole chiave che aiutano alcune imprese locali a sopravvivere alla crisi economica. E’ quanto emerge dal racconto di alcuni imprenditori, che amministrano aziende sane e innovative, che hanno offerto la propria esperienza al convegno organizzato dalla CNA di Bari “Sviluppo sostenibile, intelligente ed inclusivo”- come sopravvivere alla crisi e innovare”,  in occasione dell’Assemblea annuale della CNA di Bari,nell’ambito delle giornate dell’Artigianato della Camera di Commercio.   

“Dal 1987-88 abbiamo incominciato a dirigere i nostri obiettivi verso l’estero racconta Nicola Di Tullio – imprenditore metalmeccanico  – questa e’ stata la scelta vincente che ci ha tolto da quel mercato viziato che era il mercato italiano. Siamo andati all’estero e siamo cresciuti. L’altra cosa importante e’ la qualità e un gruppo di persone che credono in una sola parola: noi”.

Un percorso condiviso dalla CNA come spiega il segretario CNA di Bari, Giuseppe Riccardi; “ci siamo posti al servizio di chi ha voglia di uscire dalla crisi – sottolinea Riccardi – le imprese dovranno adattare il loro mondo a quelle che sono le sfide competitive. Ma bisogna fare squadra; le proteste non servono, noi siamo un’organizzazione di proposta”.

In linea con il segretario il presidente CNA di Bari, Rosamaria Derosa, a sostegno di un’impresa innovativa e sostenibile, come quella presentata da Nicolas Caporusso, che ha progettato con una start up il guanto  per la comunicazione dei sordo ciechi, e Michele Piccione,  imprenditore del settore impiantistica che con al sua azienda lavora diffusamente sul territorio.

A sostegnodelle tesi degli imprenditori della CNA di Bari, le parole del Vicepresidente della Regione Puglia, Angela Barbanente: “abbiamo lavorato con impegno per porre le basi, con la pianificazione e legiferando, per una innovazione capace di riverberarsi in diversi contesti, sociali, economici, istituzionali – afferma Barbanente – ma l’innovazione non si riverbera da sè: occorre rinsaldare le reti e i rapporti, credere nel fatto che in Puglia abbiamo imprenditorialità che hanno bisogno di essere ascoltate” per condividere azioni e progetti innovativi e sostenibili.