Occorre una politica economica europea orientata alla crescita, indispensabile per garantire la sostenibilità dei sistemi di welfare nazionali e per ridurre i divari esistenti fra i Paesi dell’Unione, contrastando l’acuirsi di pericolosi sentimenti nazionalistici.
Il nuovo Parlamento europeo dovrà, dunque, porre al centro dell’Agenda politica una efficace strategia per l’occupazione, la crescita e la ripresa degli investimenti, con una attenzione particolare alle PMI finalizzata al sostegno dei processi di internazionalizzazione, innovazione e competitività.
A tal fine, è necessario:
- avviare un, attraverso l’istituzione di un piano straordinario europeo per gli investimenti fondo dedicato al completamento della rete di infrastrutture di comune interesse (gas, banda larga, logistica e porti);
- porre in essere politiche di accompagnamento all’economia reale per favorire la competitività delle imprese europee e la ripresa dell’occupazione;
- escludere gli investimenti pubblici e il cofinanziamento dei fondi strutturali dal deficit di bilancio ai fini del patto di stabilità;
- aggiornare lo Small Business Act e renderlo vincolante per gli Stati membri, mettere le piccole imprese al centro della azione di politica economica ed adottare misure correttive per raggiungere gli obiettivi ivi definiti;
- assicurare un più facile, attraverso accesso per le PMI ai finanziamenti bancari l’adozione di meccanismi di vigilanza sul sistema bancario che favoriscano gli impieghi a favore delle piccole e medie imprese;
- rafforzare le politiche per il settore energetico delle infrastrutture e per l’efficienza energetica nelle PMI, integrandole in un piano europeo per lo sviluppo sostenibile che promuova la green economy;
- garantire il migliore accesso al mercato interno per le PMI e i lavoratori autonomi, prevenire e contrastare forme di posizione dominante e di oligopolio pubblico e privato;
- assicurare una migliore qualità della regolamentazione e la semplificazione, introducendo nuovi e più incisivi meccanismi di valutazione di impatto burocratica della nuova legislazione e di verifica degli effetti della legislazione vigente, prevista dal programma REFIT;
- potenziare il ruolo dell’intergruppo PMI presso il Parlamento Europeo che assicuri una, consultazione permanente con i rappresentanti delle organizzazioni rappresentative delle PMI;
- rafforzare la partecipazione delle PMI ai processi di normazione e al sistema di standardizzazione di prodotti e servizi;
- confermare il sostegno al nuova regolamentazione in materia di marchio di origine (Made in).
(*Fonte: Ufficio Politiche comunitarie CNA)